EUROPA

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Il futuro dell’Unione Europea

FRANCESCO TRABUCCO
L’Unione Europea (UE) rappresenta uno dei progetti politici più ambiziosi della storia moderna. Trova le sue radici nel manifesto di Ventotene, mirato a promuovere l’integrazione economica e politica tra i paesi membri. Tuttavia, nonostante i numerosi successi, l’UE deve affrontare diverse criticità che ne minano l’efficacia e la coesione. Ecco alcune delle principali sfide che l’Unione Europea deve affrontare.

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Che cosa è il CCCTB?

FRANCESCO TRABUCCO
La Base Imponibile Consolidata Comune per le Società (Common Consolidated Corporate Tax Base, CCCTB) è una proposta della Commissione Europea mirata a creare un sistema unico di tassazione delle società multinazionali all’interno dell’Unione Europea.

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L’Europa non fa male

MARCO LEONARDI
Per poter fare di più in Europa, come dicono Draghi e Letta, è necessario continuare a uniformare il mercato unico. L’Europa non fa male. È comprensibile che i partiti euroscettici votino contro i compromessi raggiunti in Europa o si astengano, come sul patto di stabilità. Lo è molto meno che lo facciano i partiti che si candidano per un’Europa più federale.

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EUROPA LAVORO

La strategia delle mani libere

MARCO LEONARDI – LEONZIO RIZZO
Il documento di economia e finanza serve per aggiornare i conti pubblici e principalmente per scrivere i numeri del quadro programmatico, cioè di quello che il governo vuol finanziare nella legge di bilancio. Se non scrivi i numeri del tuo programma è per tenerti le mani libere. Se va tutto bene, potrai chiedere all’UE di fare altri miliardi a debito per la prossima legge di bilancio. Al contrario se invece succede qualche cosa sui mercati internazionali dovrai fare una manovra correttiva.

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CITTÀ E CITTADINI EUROPA GIOVANI INTORNO A NOI

Politiche immigratorie più ampie

ANDREA FODALE
Con il decreto flussi 2023, il governo Meloni ha stanziato un tetto a 136.000 unità per il numero di lavoratori non comunitari che potranno fare ingresso regolarmente in Italia nel 2024.
52.770 sono gli ingressi per lavoro subordinato non stagionale, 680 quelli per lavoro autonomo e 82.550 per lavoro subordinato stagionale. Il risultato è una forte disparità fra l’offerta e la domanda di posti di lavoro.

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