Poteri selvaggi e relazioni inconfessabili
CITTÀ E CITTADINI LEGALITÀ

Poteri selvaggi e relazioni inconfessabili

GIUSEPPE TERI • Coordinamento scuole milanesi per la legalità e la cittadinanza attiva, Libera Milano, Scuola di formazione “Antonino Caponnetto”

I cicli di lezioni antimafia, progettati dalla Scuola di formazione A. Caponnetto e realizzati insieme a Radio Popolare sono stati 9 dal 2016. Negli anni hanno coinvolto diversi approfondimenti, dal fenomeno mafioso all’insegnamento dei principi della Costituzione, dall’ambiente al diritto di circolazione e di asilo, fino ai temi della giustizia e della difesa dello Stato di diritto e della divisione e indipendenza dell’ordine giudiziario. Quest’anno abbiamo titolato il nono ciclo “Storie di poteri selvaggi e relazioni inconfessabili”.

I primi cinque incontri si sono tenuti in Casa della Memoria in via Confalonieri 14 a Milano. Hanno collaborato l’Anpi e l’Aned. Le lezioni vengono pubblicate sui canali YouTube della Scuola di formazione A. Caponnetto e di Radio Popolare, una sintesi viene trasmessa all’interno della trasmissione “Pubblica” a cura di Raffaele Liguori

In un momento in cui importanti inchieste di mafia da Milano a Palermo, ci confermano una costante presenza e espansione dell’attività criminale, ci sembra di avvertire nella società un calo di attenzione pubblica rispetto al fenomeno. C’è sempre più una certa insofferenza rispetto ai controlli e alle regole, quasi che gli strumenti e le misure di prevenzione siano avvertite come ostacoli e vincoli burocratici da superare.

Si susseguono misure sugli appalti, sulle intercettazioni, sulla stessa prescrizione e sull’abuso di ufficio. Sembrano voler ridurre il ruolo dell’amministrazione sul controllo di legalità sulle opere pubbliche e private e sugli stessi colletti bianchi compromessi. Milano è città di grandi tradizioni civili e di memoria, comportamenti coraggiosi e rigorosi, ma anche di grandi dimenticanze, rimozioni e adeguamenti impensabili.

Il racconto di poteri invisibili degli ultimi decenni

Nelle lezioni antimafia del 2025 intendiamo “Raccontare ciò che immediatamente non si vede”. Lo dice il giudice Turone. E in effetti dalla storia degli ultimi decenni emergono costantemente poteri invisibili. Hanno condizionato la vita collettiva e civile del nostro paese. È una presenza di fiumi sotterranei che agiscono e tramano all’esterno delle istituzioni. Ne condizionano il funzionamento e le svuotano di quelle regole di diritto/diritti che costituzionalmente le dovrebbero animare.

Siamo convinti che approfondire e riflettere assieme su questi chiaroscuri pone le basi per una cultura del riscatto. Attiva il cambiamento civile. I temi che abbiamo proposto intendono favorire ricostruzioni profonde e cultura di cittadinanza attiva. Uno sguardo attento, vigile, civile permette di rifiutare la servitù della mente fatta di rassegnazione e chiusure individualistica. Supera indifferenza e pigra convivenza.

Le inchieste di magistrati e giornalisti

Il ciclo è iniziato con la presentazione del libro di Michele Gambino “Un pezzo alla volta. Storia di un giornalista e del suo tempo”. L’autore è diventato giornalista sotto la guida del direttore de “I siciliani” Pippo Fava. Scopre i volti nascosti e diversi di Catania e ripercorre le sue incisive inchieste in varie parti del mondo. “Il patriarcato mafioso e il coraggio delle donne” è il titolo della seconda lezione. Marisa Manzini, sostituto procuratore presso la Procura generale di Catanzaro, attraverso la sua lunga esperienza, ha trattato il ruolo delle donne nelle famiglie di ‘ndrangheta. Il magistrato infatti, ha anche aiutato diverse donne a sfuggire alla prigione della famiglia mafiosa nella speranza di una vita diversa per i propri figli.

Il 19 marzo il giudice Turone ha esposto i suoi studi sui misteri, le contraddizioni e le complicità di una lunga scia di crimini. Attraversano il ventennio 1972/1993, dall’attentato a Berlinguer a Sofia alle stragi del 1992-’93. Si passa per le oscurità del rapimento di Aldo Moro, dell’omicidio del Presidente della regione Sicilia Piersanti Mattarella, dei delitti politici. Si affronta il ruolo di Gladio, dei fascisti dei Nar e dei grandi depistaggi.

Nella quarta lezione Claudio Fava ha presentato “Processo alla Sicilia”, una raccolta delle grandi inchieste di Giuseppe Fava. È stata un’occasione per ritornare sul ruolo del giornalismo di inchiesta oggi e sulla sempre necessaria ricerca della verità.

Le mafie e il controllo di legalità al nord

Il ciclo è proseguito nella sala Guido Galli del Municipio tre, con la giudice Alessandra Cerreti e Nando dalla Chiesa. Hanno parlato dell’avanzata delle mafie al Nord e dell’importante ruolo della società civile. Il 7 maggio, sempre alle 18.30, ci ritroveremo con il giudice Turone e Giuseppe Teri. Ricordiamo la vergogna della stagione dei sequestri di persona, in Italia e in Lombardia.

Il giudice Turone ritornerà ad analizzare Il ruolo di Luciano Leggio (Liggio) a Milano negli anni Settanta e i sequestri di persona organizzati da Cosa nostra. Giuseppe Teri svilupperà il contesto dei sequestri di persona della ‘ndrangheta in Lombardia. L’analisi parte dagli anni Settanta e arriva alla fine degli anni Novanta.

Il 20 maggio Gianni Barbacetto, nell’auditorium di Radio Popolare, esporrà i contenuti del suo ultimo libro “Contro Milano”. Il tema è “Cittadini e governo della città”. È una riflessione sulla rapacità della rendita immobiliare e sulla necessità che le istituzioni si attrezzino per far vivere il controllo di legalità.

Il diritto internazionale di fronte alle sfide globali dell’umanità

In conclusione torneremo a trattare la proposta della “Costituzione della terra” con il prof. Luigi Ferrajoli sul tema del suo ultimo libro “Progettare il futuro per un costituzionalismo globale”. Verrà analizzata l’attuale crisi del diritto internazionale di fronte alle sfide globali dell’umanità e sotto la pressione dei poteri selvaggi internazionali ed economici. Il nostro ciclo di lezioni antimafia vuole indicare una prospettiva ideale. È una battaglia per un nuovo ordine internazionale, basato su giustizia, nuovi istituti di garanzia e regole obbligatorie e condivise internazionalmente. L’alternativa è il soccombere del mondo al sopruso selvaggio e incontrollato dei potenti, dei più forti e dei più armati.

FISCO DI PROSSIMITÀ
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.