Pepe Mujica, una stella luminosissima
SIMONE NEGRI • Consigliere Regione Lombardia
Ho fatto politica in anni di nani e ragionieri. Di colpo mi sono imbattuto in un vecchietto grassottello diventato presidente dell’Uruguay che dispensava massime sulla vita e il modello di sviluppo: ne sono rimasto rapito. Un carisma ineguagliabile, forgiato durante la dura prigionia perchè leader del movimento Tupamaros. In qualcosa, a prima vista, mi ricordava Sandro Pertini.
Sono stato 14 anni in galera. La prima notte in cui ho dormito su un materasso ho capito che se non sei felice con poco non sarai felice neanche con tanto
Si era preso 6 pallottole, ha subito pesanti torture, l’isolamento in un pozzo, l’assenza di luce, il digiuno, la deprivazione del sonno, continue minacce di morte. Le infezioni per le scarse condizioni igieniche e il contatto con i topi. Nonostante i momenti difficili e la depressione, si è salvato sognando un mondo più giusto.
L’ambiente e le grandi riforme sociali
Ritrovatosi libero, si è dedicato alla politica democratica e diventato prima parlamentare, poi Ministro e infine Presidente. Ha sorpreso per aver rinunciato al 90% del proprio stipendio, integrando il proprio reddito grazie alla produzione di crisantemi nella chacra di famiglia. Alla base, l’idea di sobrietà, l’evidenza che per vivere serva l’essenziale, non il superfluo che rende schiavi. Essere normale tra normali, a proprio agio tra gli umili. L’attenzione all’ambiente. La libertà è il tempo della vita, quello che di solito si spreca:
Quando compri qualcosa, non lo compri con i soldi. Lo compri con il tempo della tua vita che hai dovuto spendere per guadagnare quei soldi.
Non è solo filosofo, nè una comparsa: a dispetto dell’età caratterizza il suo mandato per una serie di imponenti riforme sociali. Oltre a depenalizzare l’aborto, legalizzare la marijuana e i matrimoni gay, triplica la spesa in istruzione, introduce il salario minimo e accresce le tutele dei lavoratori, aumenta la spesa per le pensioni, rafforza sanità e welfare.
Con un occhio a contenere il debito pubblico e l’altro alla crescita – il PIL nei suoi anni (2010-2015) cresce dal 3% al 5% – funzionano le politiche di redistribuzione della ricchezza. L’indice di disoccupazione scende al 6%. Si riducono le disuguaglianze e la povertà si dimezza, passando da circa il 18% al 9,7%. Scompare la povertà estrema.
Pepe Mujica, concreto e pragmatico
Un uomo convintamente di sinistra, che ha sempre anteposto con coerenza equità e giustizia sociale, ma evitando i dogmatismi:
quando metti l’ideologia al di sopra della realtà ti arriva come un pugno e ti fa rotolare per terra
Io devo lottare per migliorare la vita delle persone nella realtà concreta di oggi e non farlo è immorale
Sto lottando per degli ideali, ma non posso sacrificare il benessere della gente per degli ideali.
Pepe Mujica era spiazzante, ex guerrigliero tupamaro, ma concreto e pragmatico. Nonostante soprusi e sofferenze predicava la riappacificazione sociale e diceva di non provare odio per i suoi carcerieri.
Univa il suo eclettismo alla grande autorevolezza che gli derivava da una profonda coerenza, la forza delle sue idee. Personale, di vita. Filosofica e di azione. Verso sè e verso la sua gente. In una parola, era la credibilità. Il Presidente, senza pensare a quelli di oggi…
La sua morte rende i tempi maturi per vedere “Pepe Mujica – una Vita Suprema” di Emir Kusturica. I fazzoletti sono già pronti. Nel cielo grigio di questi anni, El Pepe è stato luminosissima stella cometa. Ci ha indicato una via e ci ha mostrato che la politica può brillare.
La politica è lottare per la felicità degli altri.